L’angelo del bizzarro al Musée D’Orsay

L’ange du bizarre. Le romantisme noir de Goya à Max Ernst

Dopo una mattinata trascorsa ad ammirare le ninfee di Monet, commerciali quanto volete, ma rimane impresa ardua restarne indifferenti, ci dirigiamo verso il Musée D’Orsay, pronti per visitare la mostra. Da notare come il biglietto cumulativo fatto all’Orangerie ci permette di evitare la fila, come i vari city pass. Le sale sono un poco affollate, piene di persone curiose che spero abbiano apprezzato alcuni stili un po’ diversi, meno visti, più di nicchia. Sono infatti convinta che la maggior parte di essi non conoscesse che un paio di pittori, magari proprio Goya e Max Ernst come da titolo. Ma veniamo al dunque: è subito Johann Heinrich Füssli a dominare la scena, con opere come le tre streghe di Macbeth, Thor, la folli di Kate ed anche il famoso incubo. Le ombre fanno da contrasto ai bianchi vibranti, che risaltano il pallore cadaverico ben adatto a rappresentare scene preromantiche e tragedie shakespeariane.

Dante e Virgilio BouguereauDavvero notevole Bouguereau, pittore francese accademico, con la sua opera presentata al Salon, Dante e Virgilio. Un esercizio di anatomia perfetto, con le linee dei corpi che si stendono in diagonali armoniche, a far da contrasto all’azione crudele dei due dannati, illuminati in primo piano. Dante e Virgilio sono in disparte, celati dall’ombra, col riflesso del fuoco infernale appena accennato sulle vesti e sui volti, un terzo piano visivo sulla destra ci mostra altri dannati. William dimostra grande potenza compositiva, sapienza anatomica, coscienza della luce, un gran bell’impatto visivo per questo quadro di dimensioni medio-grandi.

Andando avanti troviamo tantissimi altri artisti, ottocenteschi, nordici e non solo, tra il simbolismo e l’art nouveau, visionari e poetici. Oltre ai più famosi Redon e Moreau, di cui tra l’altro è presente una Salomè, abbiamo innanzitutto il protagonista del manifesto, Carlos Schwabe, che in un intensissimo pastello ci mostra la morte nelle vesti di mirabile angelo femminile e uno stupito ‘scavatore di fossa’. Da notare lo sfondo del cimitero innevato, le fronde che incorniciano la scena, ma soprattutto il verde intenso emanato dalla figura femminile. Death and the Gravedigger - Schwabe

Incantano il belga Khnoppf e il francese Levy-Dhurmer. Scopriamo un nuovo lato di Victor Hugo, nelle sue stampe dark, presenti altri grandi nomi come Arnold Bocklin, Franz Von Stuck, Jean Delville. C’è posto per soggetti mostruosi, grotteschi, macabri, diabolici, infernali o soltanto bizzarri. Ovviamente troviamo Goya e i suoi soggetti mostruosi, come la famosa incisione “Il sonno della ragione genera mostri”, poi i paesaggi di Caspar David Friedrich, o ancora William Blake. Insomma, l’esposizione si presta molto ad una visita guidata per i ragazzi di quinta liceo, intrisi di studi romantici, ma anche una riscoperta dei grandi pittori visionari, e forse, purtroppo, anche ad una leggera speculazione sui soggetti letterari odierni zeppi di vampiri e altri mostri. Ma l’intento di mostrare la parte ‘irrazionale’ dell’uomo, in epoche percorse da illuminismo e positivismo, rimane valido.

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